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IN VIAGGIO

Alla scoperta dei vini di Pantelleria

Pubblichiamo qui di seguito il reportage curato da MoGi per gli Amici del vino del Mendrisiotto, che per i loro primi 60 anni si sono regalati non una, ma due escursioni nella vicina Italia: se in primavera la meta è stata la Sardegna, l’autunno ormai agli sgoccioli li ha visti spostarsi
verso Pantelleria, nello stretto di Sicilia (vedi anche questa scheda di approfondimento), per un tour di cinque giorni dedicato ai “Vini della Perla Nera”.

“Non credo esista al mondo un luogo più adatto per pensare alla luna. Ma Pantelleria è più bella. Le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta di calce fino agli scalini di cui si vedono nelle notti senza vento i fasci luminosi dei fari africani… Fondali addormentati… Un’anfora con ghirlande pietrificate e i resti di un vino corroso dagli anni... Il bagno in una conca fumante dalle acque così dense che è quasi possibile camminarvi sopra…”

 

Così si esprimeva il grande poeta e scrittore Gabriel Garçia Marquez (1927-2014), premio  Nobel per la letteratura nel 1982.

 

E per provare dal vivo quanto sopra descritto una comitiva di 14 baldi giovani “Amici del vino del Mendrisiotto” ha intrapreso l’interessante trasferta dall’11 al 14 ottobre 2018. Denominata “I vini della Perla Nera”,  è stata magistralmente organizzata dalla agenzia Dual di Milano-Marsala con la competente e simpatica guida Martina Manfredini. Partenza da Bergamo ed arrivo in tarda serata a Trapani, dove ci aspettavano per uno “spuntino di mazzanotte”, durante il quale abbiamo potuto apprezzare alcune specialità della gastronomia siciliana. Poi tutti a nanna nello splendido hôtel & resort Villa Favorita. Il volo per Pantelleria era infatti previsto di buon mattino. Arrivati sull’isola abbiamo dapprima preso le nostre tre auto a noleggio e poi, via in carovana verso il villaggio di Pantelleria, dove abbiamo visitato il castello e, per sgranchirci le gambe, abbiamo fatto una bella passeggiata sul mare.

 

E qui inizia il “pellegrinaggio” nelle cantine.
In sintesi il vitigno è lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria), principe fra le varietà aromatiche. La vigna è coltivata ad alberello molto basso su terrazze di piccole dimensioni, delimitate da muretti a secco in pietra lavica. Un contesto di viticoltura eroica che richiede un impiego molto elevato di manodopera. Il vino più conosciuto a livello internazionale è il “Passito di Pantelleria”.

 

Si producono poi, a seconda delle annate,  alcune altre varietà di bianco – con vitigni Catarratto e Inzolia - e pure qualche rosso – vitigni: Cabernet Franc, Nero d’Avola e Nereo nostrale. La superficie agricola coltivata è attualmente di 1'400 ettari, di cui 500 ettari vitata (dati CERVIM 2009). Le aziende vitivinicole sono una ventina.


Dapprima presso Fabrizio e Simona Basile (www.cantinabasile.com). Ci accolgono con il sorriso sulle labbra. Si tratta di una giovane azienda vitivinicola che coniuga passione ed entusiasmo per il proprio lavoro e soprattutto amore per la propria terra. Un felice connubio tra antico e moderno nel pieno rispetto delle tradizioni dell’isola. Vini bianchi e passiti prodotti da uve Zibibbo e vini rossi da uve Cabernet, intriganti, equilibrati ed allo stesso tempo raffinati.
Poi, dopo un lauto pranzo di specialità gastronomiche pantesche, eccoci al Pantelleria Dream Resort, per la presa dei bungalow, su una collinetta in un magnifico parco naturale con vista sul mare.

 

Alla sera trasferta presso la Salvatore Murana Vini (www.vinimurana.it). Da sei generazioni vignaioli di Pantelleria. Il principio fondamentale dell’azienda a conduzione familiare è assimilare la cultura fatta di rispetto per il proprio territorio e sensibilità per il dialogo con la natura portando avanti un equilibrato connubio fra le tradizioni contadine e le innovative competenze tecnologiche. Durante la cena il titolare Salvatore Murana ci intrattiene con le sue storie isolane pantesche, facendoci capire il senso di indentità di questo posto incantevole.

 

Il giorno seguente era previsto un bagno nelle acque termali del Lago di Venere, ma la meteo bagnata ci ha consigliato di cambiare programma. E quindi abbiamo visitato l’azienda vitivinicola “Bukkuraum” (www.marcodebartoli.com), dall’arabo “padre della vigna”. E’ anche il nome che definisce la zona di Pantelleria prediletta dagli Arabi per la coltivazione dell’uva Zibibbo. Lì si estende l’azienda in un dammuso del ‘700, per circa cinque ettari di vigneto a 200 metri sul livello del mare, con esposizione sud-ovest.

 

Dopo il pranzo eccoci alla Cantina Minardi (www.viniminardi.it). Ci accoglie in maniera squisita la padrona di casa Francesca Romana Minardi,  che rappresenta la terza generazione di una famiglia che nel tempo ha rinnovato una passione comune, quella per le proprie origini e per la propria terra. Ci racconta che seguono con attenzione e pazienza tutte le fasi a partire dalla coltivazione completamente naturale delle uve, fino ad arrivare, dopo lunghe cure, all’imbottigliamento. 

 

Prima di cena visitiamo l’Azienda agricola di Emanuela Bonomo (www.aziendabonomopantelleria.it). La titolare, subentrata al padre, ci informa con passione sulle sue attività.  Pur essendo giovane lei ha ereditato l’esperienza e la tradizione contadina della famiglia. Nata come azienda agricola primaria per la coltivazione di uva, zibibbo, capperi, olivi, origano, frutta ed ortaggi, oggi è in grado, grazie alla cantina ed al laboratorio di trasformare, confezionare ed offrire al consumatore tutti i prodotti della natura incontaminata dell’isola.

 

Dopo una bella dormita in un clima rilassato, alla domenica ci rechiamo presso l’Azienda vitivinicola Donnafugata (www.donnafugata.it). Essa può contare su 68 ettari di vigna dislocati in 14 contrade, diverse per suolo, altitudine, esposizione, condizioni microclimatiche ed età delle piante, talvolta superiori anche ai 100 anni. La cantina si trova in contrada Khamma, in un anfiteatro naturale. Un esempio di architettura sostenibile, costruita nel rispetto del paesaggio dell’isola. In una giornata nella quale il sole si intercalava alla pioggia, abbiamo avuto l’opportunità di ammirare il giardino pantesco, la vigna centenaria e i tipici vigneti ad alberello.

 

Ormai è giunto il momento della partenza con volo da Pantelleria a Trapani. Lì ci attende una ulteriore visita per far passare il tempo in maniera interessante prima di imbarcarci verso Bergamo. Andiamo alle Cantine FINA a Marsala (www.cantinefina.it). Si tratta di un’azienda giovane, ma che porta sulle spalle quel patrimonio unico che contraddistingue il territorio siciliano,  soleggiato e carezzato dai venti, dove il mare rende sapida la terra, e tutto ciò che ne nasce porta dentro un sapore deciso ed un forte carattere.

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